In Europa iTunes perde colpi: è questa la breve analisi che possiamo fare leggendo il rapporto di Kobalt. L’etichetta indipende, che distribuisce in tutto il mondo ed in via digitale tantissimi artisti famosi, mostra un sensibile cambiamento: Kobalt ha raccolto più royalties da Spotify e non da iTunes. Questo segna un cambiamento epocale: gli utenti preferiscono di più ascoltare in streaming (con limitazioni e non). E così le vendite calano, così come gli introiti dalle vendite per gli artisti, che riescono ad incassare di più dagli ascolti in streaming su Spotify. E’ chiaro, si tratta di una sola etichetta, ma è un segnale evidente di cambiamento. In generale, gli incassi per gli artisti musicali sono aumentati del 28% per lo streaming, mentre sono scesi del 12% per i download. Per quanto riguarda il singolo caso, Spotify ha pagato il 13% in più rispetto ad iTunes all’etichetta Kobalt. Intanto negli Stati Uniti, è iTunes a dominare: basti pensare al caso di Taylor Swift. La cantante ha deciso di non concedere lo streaming su Spotify del suo ultimo album, ed ha inoltre rimosso la sua intera discografia. A questo punto Apple dovrà cambiare “musica”: si aspetta con ansia l’aggiornamento di Beats Music, che potrebbe essere inserito in iTunes come servizio di streaming musicale, mettendo da parte lo sfortunato iTunes Radio.