Il destino di un’azienda, spesso segue e riflette la bellezza del suo logo. Per la Apple questa affermazione è quanto mai veritiera.
Recentemente mi sono imbattutto in un singolare blog, il cui autore ha fatto un lavoro di ricostruzione storica di alcuni dei più celebri loghi attuali, conosciuti in tutto il pianeta. Tra i vari Canon, Adobe, Google, Microsoft (dovreste vedere come era brutto quel logo), c’era pure quello della Apple.
Come molti di voi già sapranno la Apple nasce nel lontano 1976, quando Steve Wozniak e Steve Jobs (“i due Steve”) progettarono e costruirono un computer che potremo definire artigianale, lo chiamarono Apple I.
Dato che Wozniak al tempo era impiegato alla HP, che era già all’epoca un fior fiore di azienda, lo propose ai vertici dell’azienda che gentilmente rifiutarono l’offerta. Ragion per cui i due Steve dovettero privarsi di alcuni beni personali per auto-finanziarsi la costruzione della prima motherboard Apple I.
La pubblicità del primo computer Apple I
Wozniak fu costretto a vendere la sua beneamata calcolatrice programmabile HP, mentre l’altro Steve Job si vendette il suo Volkswagen bus.Più tardi, sempre lo stesso anno Wozniak creo la seconda generazione, si fa per dire, di elaboratori: il famoso prototipo Apple ][. Anche in questo caso i due giovani, valorosi, imprenditori decisero di proporlo ad un’altra grande azienda di allora: la Commodore.
Anche in questo caso il rifiuto fu immediato. Lentamente però la bandierina della fortuna iniziò a girare dalla loro parte e l’azienda iniziò a guadagnare i suoi primi interessatissimi clienti.
Il primo logo della Apple che vedete nell’immagine in alto (il primo a sinistra) raffigura un’immagine di Isaac Newton a sedere sotto un’albero di mele.
Sul logo campeggiava orgogliosa la scritta: “Newton … Una mente in continuo viaggio attraverso gli strani mari del pensiero…. Solo“. Riporto anche la frase in inglese per i puristi della lingua: “Newton….A Mind Forever Voyaging Through Strange Seas of Thought … Alone.”
Era stata disegnata da un certo Ronald Wayne, che insieme a Wozniak e Jobs, fu uno dei padri fondatori della Apple Computer. Nel 1976, dopo solo due settimane di lavoro alla Apple, Wayne decise di andarsene vendendo le sue quote (possedeva il 10%), il cui valore allora ammontava a $800.
Disse che gli servivano per pagare delle spese personali, e poi affermo che la Apple Computer era un’azienda troppo rischiosa. Pensate se Wayne l’avesse tenute sarebbe diventato oggi miliardario, un vero Paperon de Paperoni, ma tant’è.
Jobs non era soddisfatto della grafica del logo disegnata da Wayne e secondo lui aveva qualcosa a che fare con i pochi guadagni che l’azienda produceva.
Così decise di commissionare a Rob Janoff dell’azienda Regis McKenna Agency il disegno di un nuovo logo. Janoff finì con il disegnare un’icona raffigurante una mela colorata a strisce con i colori dell’arcobaleno. Quello fu il logo Apple dal 1976 fino al 1999 (l’immagine de logo è quella riportata al centro).
Rumor dicono che il morso sulla mela del logo Apple sia un riconoscimento ad Alan Turing, il padre della moderna informatica morto suicida, nel 1954 ingerendo una mela avvelenata con cianuro di potassio, in tono col proprio carattere eccentrico e prendendo spunto dalla fiaba di Biancaneve da lui apprezzata fin da bambino.
Janoff, in realtà disse in un intervista che il morso era solo un gioco di parole con byte. In inglese morso si scrive Bite e Byte in informatica sono 8bit. Tant’è che il motto della Apple di allora era “Byte into an Apple” un gioco di parole che lascio a voi tradurre.
Inoltre sempre Janoff sostenne che il morso permetteva all’icona di non essere scambiata con un pomodorino ciliegia.
Infine nel 1998, si suppone su insistenza di Steve Jobs, che era appena rientrato alla Apple dopo un periodo di assenza, l’azienda decise di mandare in pensione il logo per quello che oggi tutti noi conosciamo.
La storia del logo Apple è affascinante quanto i suoi prodotti.