Apple spinge il suo ecosistema fino a una connettività universale. E’ una promessa senza precedenti

Apple sempre più in orbita. E non è uno slogan, visto che le consuete indiscrezioni di Mark Gurman di Bloomberg rivelano che a Cupertino si lavora sodo per potenziare le funzioni satellitari di iPhone. Fu il melafonino #14, nel 2022, che tenne a battesimo il primo di questi servizi. Nasceva, nell’occasione, l’SOS satellitare che segnava in pratica il punto di partenza per integrare sui dispositivi mobili quel tipo di comunicazione deputata ad annullare l’ansia da segnale. Ora la Mela intende fare di più, molto di più, seguendo peraltro il paradigma aziendale, ormai ben noto a tutti, che la vuole protagonista quando si tratta di stupire l’utente e anticipare i competitors. E allora vediamo di cosa si tratta. Il progetto riguarderebbe una vera e propria espansione delle funzioni satellitari su iPhone fino a rendere il dispositivo della Casa pronto a integrarsi direttamente con infrastrutture spaziali. Un disegno particolarmente ambizioso, non c’è dubbio, col quale Apple intende, ancora una volta, battere la concorrenza. Dandone per scontati gli investimenti necessari, è bene considerarne le difficoltà che pure non mancano. Globalstar, per esempio, il partner scelto da Apple per la connettività satellitare, sembra sia sul punto di essere acquisito da SpaceX di Elon Musk.
La quale cosa scompiglia non poco la strategia della Mela che, da quel che si vocifera, pare stia trattando altre partnership. Anche in considerazione del fatto che la banda satellitare è piuttosto limitata e, per questo, occorre gestirla al meglio, contando semmai su più partner. C’è anche da considerare che dalle parti di Cupertino, già una decina di anni fa, lo rivela Gurman, prendeva il via un progetto atto a bypassare gli operatori di telefonia mobile. Lo si è perso un po’ per strada, ma possiamo dire che oggi Apple sta marciando ancora una volta nella direzione giusta. Con un pensierino, perché no, alla totale autonomia in fatto di infrastrutture spaziali. L’impegno, come dicevamo, comporta investimenti adeguati e da qualche rumor ci perviene un dibattito piuttosto acceso, anche divisivo, nelle alte sfere aziendali. La partita, evidentemente, la giocano anche altri players tecnologici. Ma pare che Samsung e “gli altri”, siano alquanto in ritardo con le loro proposte. È rilevante intanto un altro aspetto. Apple, per la prima volta, apre agli sviluppatori esterni le interfacce satellitari di proprietà. Garantendo in tal modo l’integrazione delle funzioni sulle API aziendali. Facile prevederne i riflessi positivi nel B2B.
C’è poi l’argomento sicurezza dati. È noto a tutti che quello della tutela della privacy è da sempre per Apple un punto di forza, ragion per cui in molti prevedono si ricorra anche ora alla crittografia end-to-end. Ciononostante, si auspica che l’azienda possa divenire in un certo senso irreprensibile anche su un tema che alla fine resta sempre il più delicato. Le prime novità di questa implementazione satellitare riguarderebbero le Mappe e le Foto. L’app Apple Maps potrebbe funzionare presto in modalità offline e così pure Foto. E allora, riflettori puntati sulla messaggistica. La Mela intende ampliare le capacità attuali di “solo testo” nate come si accennava con iPhone 14 e presenti sui modelli a seguire. Capacità, peraltro, di natura prettamente emergenziale. Ora si punta a un supporto satellitare che permetta di allegare al semplice testo le foto e probabilmente anche altri contenuti multimediali. Insomma si va spediti verso una esperienza di quotidianità con cui si guarderebbe l’SOS satellitare unicamente quale antesignano di tale processo evolutivo. Un cambiamento epocale. Ne descriviamo, per chiudere, la svolta tecnica più attesa. La connessione satellitare, come promette Apple, dovrà essere trasparente, seamless se preferite. La stessa che permette il passaggio automatico tra Wi-Fi e LTE. Attualmente per connettersi al satellite per l’SOS di emergenza bisogna necessariamente orientare iPhone verso l’alto, all’aperto, evitando la frapposizione di qualsivoglia ostacolo. Tutto ciò sarà solo un ricordo. Il melafonino, quando cercherà il segnale satellitare, lo farà da ogni ambiente e in ogni situazione, né più né meno come ora avviene quando si collega alle reti cellulari. Un’ipotesi che affascina. Non c’è dubbio.