Apple ricomincia da iOS26. E riprende l’idea (mai sopita) del tasto aptico.

ios26

Lo sapremo con certezza il prossimo 9 giugno, quando all’Apple Park di Cupertino si aprirà la WWDC 2025 ma, visto che la fonte, ancora una volta, è quella di Mark Gurman di Bloomberg, possiamo svelare che Apple cambierà le modalità di numerazione dei propri sistemi operativi. Forse già i prossimi iOS saranno identificati mediante le due ultime cifre dell’anno di rilascio dell’aggiornamento principale. Il che significa che il primo iOS della nuova “era” sarà targato 26, anche se il lancio, come solitamente accade, avverrà il prossimo settembre (un po’ come si faceva coi videogiochi Pes e Fifa). Dunque, ufficialmente abortite le sigle da iOS19 a iOS25.

Potrebbe sembrare una “notizia piatta” ma, con questa opzione, a Cupertino intendono uniformare alla stessa cronologia tutta la famiglia degli OS. Un vantaggio, a ben vedere, per lo stesso consumatore al quale si promettono, tra l’altro, grosse novità a livello grafico già dalle versioni del prossimo autunno. E sempre in ambito di semplificazione, nella quale l’azienda californiana ha sempre primeggiato, si riaffaccia in questi giorni l’idea di una vera e propria rivoluzione. Quella che prevede la scomparsa dei tasti fisici. Un progetto sul quale gli ingegneri della “Mela morsicata” lavorano da tempo. Un disegno ambizioso, proprio per questo intriso di difficoltà, che riguarderà non solo iPhone ma anche iPad e Apple Watch e che potrebbe segnare, come si dice in questi casi, una svolta epocale. Parliamo del “Project Bongo”, così si chiama il progetto, che introduce la novità dei tasti aptici solid-state, coi quali si rinuncerebbe a qualsiasi componente meccanica. Sembrava tutto pronto già al varo di iPhone15 nel 2022. Poi tutto annullato, in pratica “all’ultimo miglio”. In un comunicato ufficiale l’Azienda si era detta non ancora pronta a poter assicurare la massima affidabilità del tocco.

C’è chi “insinua”, come fa il leaker cinese Instant Digital, che a causare la vacatio sia stata la scelta di Apple di lavorare in prevalenza sui componenti display e batteria. Ora pare stia maturando il momento decisivo. Ciononostante è quasi certo che non sarà iPhone 17 il primo a usufruire della novità. È più facile credere che a Cupertino si opti per il 2026, in uno col nuovo sistema operativo. O forse anche oltre. Qualche rumor azzarda l’ipotesi che il ritardo sia da imputare ai costi di produzione. Tuttavia, conoscendo il proverbiale spirito perfezionistico inculcato dal mitico Steve Jobs, dobbiamo ritenere che a togliere il sonno agli ingegneri dell’azienda californiana siano piuttosto i mistouches (termine tecnico col quale si definiscono appunto i tocchi quando risultino errati o malamente registrati). L’innovazione, peraltro, ridurrebbe l’usura meccanica (non essendoci alcun movimento in tal senso) fino a garantire una migliore resistenza all’acqua. I “pulsanti del futuro”, ci piace definirli tali, vanno a integrarsi col telaio del dispositivo, in grado finanche di distinguere diversi gradi di pressione per le conseguenti diverse funzioni.